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Questo libro raccoglie diversi pensieri che gli autori hanno elaborato nel corso degli anni (40 nel caso di Massimo Bellotto), e che ora intendono "consegnare" alla nuova generazione che opera nell'ambito della formazione. Vengono trattate in particolare questioni inerenti alla cosiddetta formazione psico-sociale. Anche le culture organizzative vengono fatte oggetto di riflessione, in particolar modo per quanto riguarda quegli aspetti in grado di legittimare certi tipi di formatore a scapito di altri. Nel frattempo, il mondo è cambiato, le culture organizzative si sono evolute e le discipline psicologiche hanno costruito nuove conoscenze. Ciò attiva nuovi metodi e tecniche d'intervento, e, allo stesso tempo, si corre il rischio che la formazione si appiattisca sulle mode vigenti, funzionali sempre più ad implementare la potenza del sistema e sempre meno a coltivare lo sviluppo e la qualità della vita delle persone che lavorano nelle organizzazioni. Permane quindi per chi fa formazione la necessità di pensare, di fermarsi a riflettere, di fondare la propria prassi su concetti e metodi consistenti, di esercitare la propria discrezionalità con leggerezza e con autonomia di giudizio.